I primi tre quartetti in programma furono composti quando Mozart aveva 21 anni e si era allontanato con la madre da Salisburgo, staccandosi dal padre che ne aveva con sollecitudine perfino eccessiva, assecondato la precocissima vocazione musicale. Dal raffinato gusto timbrico, scritti per il ricco indo olandese De Jean, appartengono al periodo di Mannheim (1777-78), l’ antico porto fluviale tedesco, centro di cultura. A quegli anni risalgono anche i due concerti per flauto K313 e K314: la cosa e’ quantomeno curiosa perche’ il compositore salisburghese, pur seguendo nell’ utilizzare il flauto una moda del tempo, ammetteva di non sentire alcuna predisposizione verso lo strumento. Eppure queste composizioni gaie, di prevalente carattere leggero e con alcuni passaggi elegiaci sottolineati dalla melodia del flauto, danno gia’ un segno inconfondibile dell’ abilita’ coloristica di Mozart: ad esempio, il movimento centrale del K285 gia’ preannuncia la “Serenata” del “Dongiovanni”. L’ ultimo quartetto con flauto in programma, il K298 in la, fu invece composto da Mozart a Parigi nell’ estate del 1778.